Una fine e un nuovo inizio (di Andrea Ibba Monni)

Nell’aprile del 2015 abbiamo deciso di aprire una nuova fase del nostro percorso artistico iniziando a lavorare su un’idea, una visione, una necessità: uno spettacolo al quale abbiamo iniziato a lavorare concretamente nel novembre di quell’anno e che poi avremmo chiamato “Cuore di Tenebra”  (clicca qui per le foto di scena)

Scrivevo a Ga’ e Federica Musio in una nota di regia in seguito alla prima prova:

Cuore di tenebra deve essere uno spettacolo nuovo sotto tantissimi punti di vista. Non è solo una necessità per il pubblico, ma anche per me da regista e soprattutto da interprete (e ho bisogno di aiuto, di occhi esterni). Novità significa sconvolgere la prassi dell’“arrangiamoci” e cercare di capire cosa vogliamo per poi, solo dopo, capire come ottenerlo. Ho immagini forti, ho necessità che ora sembrano impellenti e che solo il tempo (e voi) mi farà capire se si concretizzeranno, per ora le fisso quassù e ve le comunico. Sono cose che mi hanno spinto a scegliervi quando, a marzo 2015 vi ho proposto questo progetto. Voglio il pop, sempre di più. Voglio pop corn e coca cola, rollerblade e chewingum alla fragola, corde per saltare e tutte quelle cose che possano portarci in un purgatorio somigliante alla California […] A me viene in mente il “Death Proof” di Tarantino perché è una California dai ‘70 ai ‘90 che mi intriga… Noi tre come spiriti, ok, ma più che spiriti, tre morti, due superuomini e una superdonna: intoccabili, potenti, che incutono timore. Ho bisogno di una qualità vocale all’altezza di questa visione, una dizione perfetta (per universalizzare il parlato), una voce inattaccabile e impeccabile…perché i corpi (e quindi anche le voci) devono essere intoccabili, potenti, inarrivabili. C’è questa cosa della “potenza” che mi torna moltissimo, perché a quella vicinanza io non voglio che il pubblico si senta a proprio agio con noi là davanti. […] voglio una recitazione tecnicamente spontanea. Mi spiego meglio: la gente deve capire che nonostante la nostra ricerca dell’empatia, siamo dei draghi che recitano, come se dessimo il cuore ma in un cubo di plexiglass trasparente, come se capissero che siamo noi a tenere il coltello dalla parte del manico, mi spiego? A proposito di ciò vi prego di non affezionarvi al testo e a come l’avete sentito nel cuore mentre lo scrivevamo: portiamolo al pubblico recitandolo, non facciamo sedute dal terapeuta. Cosa intendo? C’è satanismo (sadismo, cattiveria, antipatia) oppure santità (bontà, innocenza, simpatia)… non vedo vie di mezzo, non ho bisogno di qualsiasi cosa possa stare tra questi due estremi. Perché siamo morti, non abbiamo bisogno di cercare vie di mezzo, non abbiamo nulla da perdere, neppure rivivendo certe cose che ci hanno toccato in vita.

Lo spettacolo debutta con il quasi tutto esaurito ma fin dalla prima replica il pubblico invade i teatri in cui accade “Cuore di Tenebra” e il successo è tale da farci proseguire verso la stesura di tre progetti figli: tre monologhi, tre filoni, tre spettacoli satellite. “Cuore di Tenebra” inizia mostrandoci nella quotidianità e svelando improvvisamente le nostre ferite più profonde, senza sconti, fino all’epilogo che ci vede bere un bicchiere di candeggina a testa mentre Sia intona “California Dreamin’”, struggente cover dei Mamas and Papas.

Federica Musio decide di lavorare su “My bff Annie”, uno spettacolo sui disordini alimentari per il quale decide di perdere notevolmente peso e che va in scena nel marzo 2018. In seguito Federica decide di prendere una pausa dal teatro.

Ga’ scrive e dirige il suo “Eros Nero” (clicca qui per le foto di scena) che incarna varie sessualità proibite, ostacolate e controverse per cinquanta minuti intensi, dolorosi, crudi. Lo spettacolo va in scena nell’aprile 2018.“Io sono bestemmia” (clicca qui per le foto di scena) è il mio spettacolo che debutta a marzo 2018: decido di prendere tutti i miei pezzi da “Cuore di Tenebra” e di dar loro un punto di partenza e una conclusione: perché è successo ciò che è accaduto nella mia vita e cosa è successo dopo aver bevuto il bicchiere di candeggina?

Insieme gli spettacoli “Eros Nero” e “Io sono bestemmia” vengono replicati con grandissimo successo anche nell’autunno 2018 e insieme a Ga’ decidiamo che entrambi hanno messo il punto a questo ciclo umano e professionale durato tre anni e mezzo.

Adesso abbiamo bisogno di altro, abbiamo bisogno di novità: le nostre vite private e lavorative si sono evolute e Ferai ora può contare sul lavoro di altre quattordici persone e un’altra intuizione ci porta verso una linea artistica quasi opposta a quella degli ultimi e meravigliosi tre anni e mezzo.

È presto per parlarne, è prematuro, è inutile.

Mettiamo la parola fine a questa fase di Ferai Teatro, con la speranza di replicare questi due spettacoli fuori dalla Sardegna e di concretizzare entro un anno il nuovo spettacolo della compagnia.

Le foto delle locandine di “My bff Annie”, “Eros nero” e “Io sono bestemmia” sono di Sabina Murru, quella di “Cuore di tenebra” è di Sandrino Ulleri.

Andrea Ibba Monni